Filosofia curativa e psicoanalisi
Spesso si sentono attirate dalla psicologia e/o dalla psicoanalisi molte persone che seriamente ricercano i fondamenti dell’esistenza umana o una comprensione filosofica oppure spirituale della vita dell’anima.
Sono temi e argomenti che rappresentano indubbiamente e anzi tutto una sfida alla conoscenza umana.
Ecco dunque il primo motivo per cui la filosofia e la psicoanalisi sono strettamente connesse.
Com’è noto per Freud alla base delle nevrosi e disturbi psicologici in generale si trova l’elemento sessuale che costituisce un motivo determinante, scatenante in ogni caso fondamentale.
Invece è altrettanto noto che Jung è di parere diverso, in quanto egli ritiene che la teoria sessuale di Freud non sia sufficiente per dare una valida spiegazione alla complessità della vita psichica umana.
Jung intuisce che il materialismo sessuale di Freud non permette di comprendere situazioni più complesse in cui si manifesta oggettivamente una vita interiore che non può essere ridotta ad una semplice estensione di un processo fisiologico sessuale.
In poche parole Jung capisce che esistono pensieri e sentimenti inconsci della vita psichica che entrano in collisione con la vita cosciente e così, sostiene Jung, si palesa ad un osservatore attento e spregiudicato la differenza tra la vita della mente (la coscienza diurna) e la vita dell’anima (la coscienza notturna e l’inconscio).
Quindi la psicoanalisi junghiana si propone di portare a coscienza contenuti dell’anima che in qualche modo creano situazioni problematiche e critiche nell’ambito della vita cosciente.
Il metodo terapeutico psicoanalitico in generale si fonda proprio su questo intento: ricercare nella vita infantile, nella vita passata oppure nei contenuti inconsci (vita dell’anima) i motivi che determinano la vita cosciente presente.
Uno dei grandi meriti della psicoanalisi e delle sue varie correnti è di aver dimostrato quanto l’uomo sia un essere complesso, e non quell’essere ridotto ad una semplice macchina biologica.
La psicoanalisi di Jung e la filosofia curativa s’incontrano su un fatto antropologico fondamentale: l’elemento animico deve essere considerato in quanto tale.
La filosofia curativa come la psicoanalisi si propone dunque di conoscere la sfera dell’anima servendosi di mezzi conoscitivi adeguati per questo tipo d’indagine conoscitiva.
Appena si varca la soglia della coscienza comune dei fatti contingenti, la mente non si trova più inserita e coinvolta soltanto in fatti materiali, concreti, ma in una sfera psichica più ampia e profonda in cui la coscienza si dilata fino ad incontrare contenuti insospettati e sorprendenti che appunto fino al quel momento erano inconsci, ma non meno determinanti nell’agire quotidiano, nella vita cosciente diurna.
La cultura materialista contemporanea ha questa peculiare caratteristica di respingere teoricamente l’esistenza di contenuti definiti “dell’anima” perché tale cultura respinge di principio l’esistenza dell’anima e quindi rifiuta categoricamente la possibilità che la vita dell’anima possa influire sulla vita mentale.
Jung ha perfettamente ragione quando afferma che l’uomo d’oggi, il cosiddetto uomo civile del presente, invece avrebbe buoni motivi per prestare attenzione a queste cose.
Un fatto fondamentale costituisce la base della filosofia curativa: l’uomo può gestire liberamente solo ciò che gli è presente nella sua coscienza. Perciò, tutti i contenuti che si trovano in zone inconsce e che determinano la vita mentale, debbono essere man mano enucleati affinché possano essere gestiti liberamente.
Nell’inconscio l’essere umano può essere malvagio, astuto, bugiardo, e quant’altro, tutto ciò alla propria insaputa! Molte persone sono menzognere, manipolatrici oppure sadiche senza rendersi conto di esserlo, anzi, del tutto convinte di non esserlo!
La filosofia curativa ritiene che l’ individuo sia realmente sano e libero se possiede una piena coscienza dei fattori determinanti che condizionano i suoi pensieri e le sue azioni.
Pertanto la filosofia curativa si caratterizza e si distingue dagli altri approcci psicologici moderni in quanto ritiene la pratica filosofica - intesa nel suo senso antico ovvero come “scienza dell’anima” - capace di entrare nella sfera della vita dell’anima e con i propri strumenti filosofici di conoscerla e comprenderla.